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«Patonsio nacque (ma forse è più corretto dire: ritornò in vita) in un laboratorio posto di fronte alle coste cartaginesi, all’incirca un cinquantennio addietro i nostri giorni, a causa della rottura della fiala in cui un fattucchiere alchimista teneva segregata la sua anima dannata. Ben presto si trovò spaesato in un mondo di rapidissimi, frenetici mutamenti ammodernanti, e sperimentò quindi con scarsi risultati l’integrazione con gli umani: come è ben noto, il diverso “sciocca”, laddove, per contro, il “gruppo” infonde sicurezza. Allo scopo di riscattarsi, e al contempo per sbarcare il lunario, si diede – pratica ancor oggi frequentata – alla satira, all’invettiva contro la specie che mai del tutto riesce ad accettarlo, in quanto extra-extracomunitario. Morirà tra non molto, essendo la sua fabbricazione sottoposta a improrogabile, fisiologica scadenza genetica, cosa che non desta poi troppo scalpore, poiché, si sa: su questa terra, “…tout passe, tout lasse, tout casse…”.» [PATONSIO] |