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Alois Braga, milanese, nasce il 13 settembre del 1978. Da grande si laurea in Scienze della Comunicazione. Durante il periodo universitario, lavora per alcuni anni in pubblicità come copywriter freelance.

Figlio unico di un professore di semiotica e di una insegnante di pianoforte, dopo aver studiato dai Salesiani, Alois frequenta il liceo "bene" di Milano, il famoso Liceo Classico Parini, respirando aria di libertà – come egli avrà spesso modo di dire in seguito. Sin da subito la curiosità e la voglia di capire lo inducono a cercare nei libri quella prima educazione sentimentale di cui ha bisogno: cerca modelli di riferimento, termini di paragone, strumenti per conoscersi.
A diciotto anni va via di casa. La sua educazione, in controcampo, affonda sempre più la lama dell’indagine nelle pieghe del mondo che lo circonda. E la diversità del suo sentire inizia a manifestarsi in lui in modo prepotente, con una innata disponibilità interiore a sfociare nella sua vocazione di narratore.
Alois inizia apertamente a vivere e sperimentare ogni cosa in funzione del suo sentire gay. E nel farlo non può esimersi dal trasformarsi, ogni volta, da osservatore in protagonista. Così nasce lo scrittore, in cui la scrittura interiore agisce in sé e opera tra frantumazioni e illuminazioni. Come una serie di frammenti di vita che si coagulano in emozioni, stati d’animo, riflessioni, dove tutto il vissuto è partecipato e narrato senza soluzione di continuità. Egli racconta la propria vita di omosessuale con spregiudicata sincerità, in quello stato di grazia provocatorio ma anche ispirato a un cuore pieno di passione, ad amori sensuali intensi, violenti, viscerali; in un crescendo emozionale che affascina e coinvolge fino al parossismo.
“La mia è una scrittura emotiva, o almeno lo vorrei”, dirà di sé Alois citando Pier Vittorio Tondelli: “sorseggiatene due parole e non vi lascerà fino alla fine. E’ un ritmo, un crescendo, una discesa agli inferi, una rampata in vetta, è sempre un movimento; la scrittura emotiva è azione, si beve all’istante: un, due, tre… oplà! Per farla breve, la scrittura emotiva fotte l’inconsolabile solitudine di essere al mondo”.

Colpito da una forma incurabile di leucemia, Alois Braga muore prematuramente il 23 maggio del 2004, provocando vivo sconcerto in chi lo conosceva.

     
         
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