La sferzata di vento fresco
è finalmente giunta a risollevare il peso
di giorni mancati.
Come il raggio di un potente sole che si fa largo fra
nubi oscure e cariche di lampi,
il mio cuore si sta lentamente riassestando,
oscillando, emanando riflessi luminescenti
che ricordano piccoli sobbalzi tremolanti
contro i giunchi, alla deriva di una sponda.
Raccolgo la prima foglia di questo nuovo autunno,
giallo-dorata, come tutto ciò che mi avvolge ora,
sapendo che dovrò prepararmi al gelido inverno,
piena però di speranze:
non perché so che giungerà nuovamente la primavera,
bensì grazie all'eterna estate che sarà.
È con la musica sparata nelle orecchie,
con i colori nostalgici della natura,
con la voglia di correre, schiantarsi e brillare
che scrivo quanto la vita possa essere sempre mutevole,
e bella,
proprio come i riflessi infranti dell'acqua,
come in un pianto spezzato.
Mi riempirei gli occhi di tutto ciò in eterno. |